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La nascita del rullante come strumento a percussione
Sebbene non abbia un’origine specifica, il rullante fa le prime apparizione già all’inizio del XVI secolo nelle opere musicali classiche delle orchestre.
Gli strumenti a percussione sono stati i primi a comparire, ma gli ultimi a svilupparsi e anche al giorno d’oggi i tamburi continuano a modificare la loro sonorità e il loro timbro, motivo per cui ne esiste una grande varietà.
Gli studenti che si avvicinano per la prima volta al mondo delle percussioni, iniziano il loro percorso proprio dallo studio del rullante che è l’elemento principale delle percussioni classiche e della batteria moderna. Il rullante serve come base per lo studio di tutti gli strumenti a percussione che richiedono l’uso di bacchette come timbales, marimba e xilofono. Lo studio dei rudimenti sul rullante aiuta a sviluppare la posizione naturale del corpo e l’impugnatura per tenere le bacchette, con il relativo studio della tecnica e dei movimenti delle mani, dei polsi e delle dita.
Molti esercizi tendono ad insegnare a colpire il tamburo esattamente nel centro, per ottenere una risonanza uniforme della pelle. Molti batteristi consigliano di attaccare un piccolo pezzo di nastro adesivo come bersaglio e cercare di colpire sempre lo stesso punto. In realtà è anche possibile colpire la membrana del rullante in zone differenti, sperimentando le sonorità che si ottengono avvicinandosi o allontanandosi dal centro.
Le parti che compongono il rullante
- Il fusto
- Le pelli
- La cordiera
- I cerchi
- I tiranti
Il fusto
È costituito da un cilindro di profondità variabile. Può essere in legno, metallo, in metacrilato o in altri materiali. Le grandi marche e i piccoli artigiani creano spesso modelli e prototipi sperimentali per verificare la tipologia di suono prodotta con l’utilizzo di materiali alternativi. Potete addirittura vedere questo video nel quale viene suonata una batteria con i fusti fatti di ghiaccio!
In generale ogni legno conferisce un timbro diverso e l‘acero e la betulla sono i più utilizzati. I metalli più comunemente impiegati sono l’ottone, il bronzo e l’acciaio.
La profondità e il diametro del fusto influiscono sul suono dello strumento; possiamo dire in maniera molto generale che un rullante più profondo può suonare con accordature più basse, mentre un tamburo più sottile produrrà note più acute e un suono più secco e privo di armonici. I fusti di dimensioni dai 5 agli 8 pollici si usano in generale nella musica rock e nel metal, mentre quelli di profondità inferiore sono più utilizzati nel funky e nel jazz. Ma come sempre si tratta di gusti personali, quindi ognuno è libero di sperimentare come meglio crede.
Le pelli
Ai lati del fusto troviamo due membrane chiamate pelli; sono di materiale sintetico incollato ad un sottile cerchio di metallo. La tensione delle membrane è ottenuta per mezzo di viti che agiscono in modo indipendente su ogni punto della superficie. Per stringere queste viti si utilizza una chiave apposita.
In passato, le pelli venivano realizzate con pellame di origine animale. Questo tipo di materiale era soggetto a variazioni di tensione che dipendevano dall’umidità e dalla temperatura dell’ambiente e dovevano essere accordate o cambiate con una certa regolarità. Al contrario, le pelli sintetiche mantengono l’accordatura stabile e permettono un miglior controllo del suono.
Possono essere trasparenti o sabbiate; queste ultime sono realizzate con un leggero strato superficiale di materiale ruvido che conferisce un tono particolare al suono.
Nel tempo le pelli possono usurarsi o rompersi, possono essere sostituite comprando delle nuove.
La cordiera
È costituita da una serie di fili in metallo che possono essere tesi e avvicinati o meno alla pelle risonante del tamburo attraverso un meccanismo meccanico. La cordiera può essere costituita da fili di metallo differente, a seconda del suono che si desidera ottenere. Questo elemento dona al tamburo un suono metallico e squillante, che differenzia ad esempio un rullante da un tom o da un timpano della batteria.
I cerchi
I cerchio del rullante sono le parti metalliche che poggiano sulle pelli e consentono di fissare queste ultime al fusto della batteria.
I tiranti
I tiranti sono le viti che fissano i cerchi al fusto. La loro tensione determina l’accordatura e la nota del tamburo. Vengono avvitate a dei blocchetti di plastica (nelle batterie economiche) o di metallo, fissati al fusto del rullante e degli altri tamburi.
Quale rullante acquistare?
Scegliere quale rullante acquistare può creare un po’ di confusione, visto che esistono centinaia di opzioni; a questo proposito vi forniamo una breve guida informativa che spiega le caratteristiche sonore dello strumento in base a diversi fattori. Prima di scegliere un rullante, è fondamentale avere ben chiare le esigenze che si hanno come batteristi: il materiale, il tipo di sonorità e il genere di musica che si suona, nonché il prezzo massimo che si è disposti a pagare, sono le principali variabili da prendere in considerazione.
Per rendervi tutto più semplice, vi illustreremo i punti principali da valutare.
Il materiale del fusto
Influisce su molte caratteristiche importanti del rullante, come il tono e l’aspetto del tamburo.
La frequenza tonale dei materiali principali e le loro varietà portano ad ottenere sonorità molto differenti, con opzioni per soddisfare tutti i gusti.
Rullante in Metallo
Acciaio, ottone, alluminio e rame.
- Acciaio: ha una risposta più esplosiva e un tono leggermente più alto.
- Ottone: ha una risposta equilibrata.
- Alluminio: ha il tono più alto, con molti armonici.
- Rame: è un materiale tra i più costosi, con una risposta più esplosiva persino dell’acciaio.
Rullante in legno
È il materiale con il maggior numero di opzioni e il più acquistato.
- Acero: ha un suono equilibrato e profondo.
- Betulla: sono esplosivi e brillanti. Perfetta per il rock.
- Noce: ha un suono profondo e avvolgente.
- Quercia: offre un attacco più diretto e un volume più forte.
- Mogano: una grande risposta alle dinamiche di ogni colpo e un timbro piuttosto caldo.
Rullante in acrilico
Un rullante in acrilico (e un set di batteria in generale) non passa inosservato a livello estetico e sonoro. I tamburi in metacrilato hanno un aspetto davvero attraente, che risalta per via della trasparenza della superficie.
In termini di suono, l’acrilico ha un’intonazione leggermente alta con toni esplosivi e un volume degno di nota. Uno dei batteristi più famosi al mondo per l’utilizzo di una batteria in acrilico è senza dubbio John Bonham dei Led Zeppelin
Nel complesso, il rullante in metacrilato è un’opzione di acquisto per batteristi che suonano rock e necessitano di un volume e di una proiezione sonora importante.
Alcuni modelli hanno anche strisce interne di luci LED che cambiano colore e contribuiscono a creare un effetto visivo con un grande impatto scenico.
I prezzi di un rullante
Esistono rullanti per tutte le tasche, la fascia di prezzo è molto varia e ampia.
Sia per batteristi che hanno appena iniziato lo studio dello strumento e vogliono spendere il meno possibile, che per professionisti che pretendono il meglio e hanno un budget elevato. Non è detto che un rullante con un fusto di dimensioni maggiori costi necessariamente più di uno più piccolo.
Le variabili che influiscono sul prezzo sono davvero numerose. In primo luogo il materiale. Se parliamo di legno, possiamo dire che esistono essenze più rare o dal suono migliore che sicuramente hanno un prezzo più alto di altre. Soprattutto se prendiamo in considerazione produttori artigianali che realizzano pochi esemplari, spesso su ordinazione specifica del cliente.
Un rullante di bassa qualità può costare circa 30 euro (in generale i modelli in acciaio), mentre per ciò che riguarda il prezzo massimo, si può arrivare anche a cifre attorno ai 1500-2000 euro. In media, un rullante di buona qualità ha un costo che varia tra i 300 e i 500 euro. In questa fascia di prezzo troviamo strumenti in legno, in metallo e in acrilico di numerose marche internazionali, e modelli custom realizzati in collaborazione con grandi batteristi di fama mondiale.
I principali produttori massmarket di rullanti e batterie acustiche in generale sono Tama, Pearl e Yamaha.
In generale possiamo dire che ogni batterista, con l’andare del tempo e con la progressione tecnica, sviluppa i propri gusti in fatto di rullanti e sceglierà modelli che soddisfano alcune caratteristiche per lui importanti. Non è detto che un rullante più costoso sia sempre la scelta migliore da portarsi dietro per un concerto o una registrazione. Dipende tutto dal suono che si vuole ottenere. Spesso negli studi di registrazione si usa anche appoggiare oggetti vari o accessori per rullante sulla pelle battente del rullante per dare certe sfumature al suono e molto spesso si sperimenta in questo senso per ottenere un risultato più adatto alla musica che si sta producendo.
Insomma, esistono tanti rullanti quanti sono i gusti e le esigenze di ogni singolo batterista; nessuno è migliore di altri, ma la sfida consiste nel trovare il suono giusto che calzi a pennello con il contesto nel quale deve essere utilizzato.